La primavera avanza...

Mi sono accorta questa mattina, osservando la lunga fila di peri e meli che fiancheggia la via che scende alla Stazione ferroviaria, che la stagione avanza.

Sento la mancanza delle alte ed ombrose acacie che fino a qualche mese fa costituivano due filari di chiome verdi che garantivano una piacevole frescura nella stagione più calda e ristoro a chi passeggiava lungo la via.
Ma le acacie sono state sacrificate ai progetti del Comune che, con la francamente pretestuosa scusa che fossero tutte ammalate, le ha fatte sradicare e sostituire con piccolissimi peri e meli che, per quanto belli a vedersi, non diventeranno mai alti e ombrosi come i loro predecessori.
In città si vocifera che il comune avesse acquistato una partita troppo consistente di peri e meli per cui, dovendoli smaltire in qualche modo, avrebbero deciso di piantarli ove possibile, anche in sostituzione di piante preesistenti.

Fiore di meloIl mondo va così. A nulla sono valse le proteste dei cittadini e residenti che, a onor del vero, ben di rado vengono ascoltati e le loro motivazioni vengono sistematicamente piegate alle leggi della politica e del comodo di alcuni.
Ad ogni modo ormai è fatta. I peri e i meli, inizialmente spogli, tendevano al cielo rami stecchiti e spogli dall'aspetto scheletrico.


Poi hanno iniziato a coprirsi di boccioli, finché sono diventati batuffoli di morbidi petali bianchi.
In pochi giorni sono spuntate le prime foglioline verdi, che hanno via via sostituito i fiori, rendendo palese a tutti che la stagione sta avanzando a grandi passi.
Abbiamo perso la lodevole abitudine di osservare la natura, che pure avrebbe molte cose belle da raccontarci. Soffocati tra urgenze, telefonini, tablet, lavoro, smog, traffico, dimentichiamo spesso di prestare attenzione a questi grandi e piccoli testimoni verdi, saggi portavoce della natura.
Attraverso la finestra della cucina ho scorto ieri un piccolo mazzetto di fiori lilla, che non saprei identificare, unico avamposto di colore nel giardino verde circostante, lasciato incolto.

É la primavera che avanza...

Marilena Moresco

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