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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Leggere, secondo Cesare Pavese

Cari amici, oggi desidero condividere con voi un pensiero di Cesare Pavese, che trovo molto interessante e molto vero: “Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.” Quindi non mi resta che augurare buona lettura a tutti! Marilena Moresco

I libri perduti nel tempo

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Cari amici, giusto un pensiero per augurarvi una buona domenica. Leggete, se ne avete tempo e possibilità. Apre la mente e permette di entrare in contatto con se stessi e con nuovi universi. Marilena Moresco I libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. -- Carlos Ruiz Zafón dal libro "L'ombra del vento"

La musica della pioggia

Adoro ascoltare il suono della pioggia che rimbalza sui rami, sulle foglie verdi di primavera, cullando il sonno della notte. Avvolta nel tepore rassicurante delle coperte ascolto nel dormiveglia il ritmo incessante delle gocce che talora accelerano in scrosci rumorosi e talaltra rallentano fin quasi a sospendersi in un rispettoso silenzio. La pioggia che riga i vetri, che riga il viso, come lacrime di Dio che scendono sulla terra. Pioggia vivificante, rassicurante, che continua a lasciarsi cadere mentre la mente scivola in un dormiveglia indistinto, preludio del sonno. E la pioggia scende ancora...

Il Signore ha il senso dell'umorismo

L'ho sempre pensato e per molteplici ragioni. La principale è che ha avuto l'incredibile fantasia di immaginare e creare animali tanto belli e al contempo tanto buffi nell'aspetto o nel comportamento. I gabbiani, ad esempio: agili ed eleganti quando planano ad ali spiegate e tanto buffi e simpatici quando zampettano a terra in maniera un po' goffa oppure osservano il mondo circostante dalle postazioni sopraelevate che scelgono per fare le vedette, con quell'espressione insieme curiosa e indecifrabile, come se stessero osservando intenti qualcosa di invisibile che noi non vediamo. Ebbene: oggi, dopo diversi giorni, finalmente il mio gabbiano preferito è tornato tutto contento sulla sua adorata macchina (vedi post precedente) e stava immobile come una vedetta sul tetto con un'aria soddisfatta. Ad un certo punto si è lasciato scivolare lungo il parabrezza anteriore sulle zampotte e sul sederino piumato fino al cofano, dopodiché ha zampettato e infine è saltato a te