Pubblicato oggi il mio nuovo libro di poesie dal titolo "Sta appesa al ramo la gioia"
Ecco la prefazione, scritta da G.C.:
“Sta appesa al ramo la gioia” di Marilena Moresco è un delicatissimo affresco dipinto a tinte ora forti, ora delicate, dei moti delle stagioni e dell’anima, costantemente tesa verso il raggiungimento dell’Assoluto.
Pur proiettata nella visione consolatoria dell’Eternità futura, alimentata da una Fede ed una fiducia incrollabili nell’insegnamento del Cristo, l’autrice sa riconoscere e descrivere con rara maestria anche le più minute sfumature della dimensione terrena.
Essa diviene Emblema della precarietà e della temporalità della vita umana, che si riflette e fonde con i cicli naturali, fotografati nel loro evolversi continuo con minuziosa osservazione.
A tale precarietà fa da contraltare la dimensione spirituale, unico vero approdo sicuro che attende l’Uomo al termine del suo faticoso peregrinare sulla terra, costellato di ostacoli e prove da superare per raffinare il proprio Spirito e renderlo degno della Gloria dei Cieli.
E tuttavia l’autrice riconosce alla realtà temporale tutto il suo valore di bellezza, segno palpabile della presenza di Dio in ogni cosa, un Dio che vivifica ogni giorno amorevolmente l’immensità del cielo al pari del più minuscolo uccellino o seme della Terra.
E se il Creatore dedica tanta attenzione all’esistenza di ogni sua creatura, anche la più piccola, quanto più Egli si prenderà cura dei suoi figli sperduti nel mondo?
Mirabile, infine, lo stupore sincero che sottende le molte descrizioni (sempre nuove e diverse) dei segni del passaggio delle stagioni sui rami e le foglie degli alberi, che si colorano di tinte delicatissime, quasi a scandire un tempo che appare tanto concreto quanto interiore.
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“Sta appesa al ramo la gioia” di Marilena Moresco è un delicatissimo affresco dipinto a tinte ora forti, ora delicate, dei moti delle stagioni e dell’anima, costantemente tesa verso il raggiungimento dell’Assoluto.
Pur proiettata nella visione consolatoria dell’Eternità futura, alimentata da una Fede ed una fiducia incrollabili nell’insegnamento del Cristo, l’autrice sa riconoscere e descrivere con rara maestria anche le più minute sfumature della dimensione terrena.
Essa diviene Emblema della precarietà e della temporalità della vita umana, che si riflette e fonde con i cicli naturali, fotografati nel loro evolversi continuo con minuziosa osservazione.
A tale precarietà fa da contraltare la dimensione spirituale, unico vero approdo sicuro che attende l’Uomo al termine del suo faticoso peregrinare sulla terra, costellato di ostacoli e prove da superare per raffinare il proprio Spirito e renderlo degno della Gloria dei Cieli.
E tuttavia l’autrice riconosce alla realtà temporale tutto il suo valore di bellezza, segno palpabile della presenza di Dio in ogni cosa, un Dio che vivifica ogni giorno amorevolmente l’immensità del cielo al pari del più minuscolo uccellino o seme della Terra.
E se il Creatore dedica tanta attenzione all’esistenza di ogni sua creatura, anche la più piccola, quanto più Egli si prenderà cura dei suoi figli sperduti nel mondo?
Mirabile, infine, lo stupore sincero che sottende le molte descrizioni (sempre nuove e diverse) dei segni del passaggio delle stagioni sui rami e le foglie degli alberi, che si colorano di tinte delicatissime, quasi a scandire un tempo che appare tanto concreto quanto interiore.
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