Ieri

Marilena Moresco
Ieri

Affascinata
stendevo,
ieri,
quasi affacciata
in pieno sole,
da far cuocere un uovo
sul davanzale,
su una macchia di lecci,
a far ombra
alle panchine.

Sotto di me
i lunghi rami
ricchi di larghe,
generose foglie,
di giganteschi fichi.
Salgono,
s’allargano e s’espandono,
da grosse radici
interrate,
profumati di resina,
spogli di frutti,
dietro un muretto.

Mentre esalano
dai marciapiedi,
ciancicati dai passanti,
il loro profumo dolciastro,
i fiori caduti
degli oleandri,
che ha staccato il vento,
ma nessuno coglie.

Bellezza fragile e tenera,
violata
con tanta indifferenza
e tale leggerezza!

È scesa la sera,
in uno splendido raso,
blu scuro.

Accesi i lampioni,
di un’aura rosa,
la notte avanzava,
con dentro una stella.

Verso ponente,
dove brillava ancora
sulla città
un celestino luminoso chiaro,
che non voleva saperne
di andar a dormire.

A casa
ho trovato,
oltrepassati i tetti e le fronde,
nel mare scuro del cielo,
la mezza grassa luna,
che quasi mi sorrideva,
in un'aura velata, leggera.

E come gli ultimi semi
nel grembiule,
gettati lontano
nel campo
per gli uccelli,
piccole, rare, sparse,
lontane l'una dall'altra,
stelline.

Post popolari in questo blog

Un rombo infrange l'aria

Anticipazione della raccolta