Venerdì 11 gennaio 2008

Marilena Moresco
Venerdì 11 gennaio 2008

Pareva una pagina,
stracciata,
di Edgar Allan Poe.

L'aurelia,
Genova-Recco.

Pioveva fitto.
L'acqua rimbalzava
dalle gomme,
sulla strada
lucida.

I fari delle auto,
in senso opposto,
abbaglianti,
da oscurare
la striscia di mezzo.

La tensione
d’arrivare in orario.

Di mantenersi
in carreggiata.

Neanche la musica,
per non distrarsi.

In un'aura nebbiosa,
come il grigio del mare
arricciato,
che avanzava
come la massa nera
di Blob,
sui sassi della spiaggia.

Le voci di Camogli
appannate,
quasi spente.

Come era svanito
il monte di Portofino.

Sotto un cielo plumbeo
i pini e i cipressi
di un cimitero
sfilavano i mobili.

Larghe zone d'ombra,
fra la luce adombrata
da un lampione all'altro.
Scivolavano, le ombre.

Solo uscendo,
dall’ufficio,
mi hanno sorriso,
con allegria,
una riga di
dieci alberelli in fila,
pieni di piccoli
mandarini e rotondi,
arancioni,
fra il verde fogliame.

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