01 febbraio 2005

Mi trovo a dover scrivere Il giorno, il mese, l'anno, A volte l'ora, per inserire la vita in un contesto che non le appartiene, ma è utile all'uomo, per i confronti che ama fare, dei tempi, nella propria relatività. Nel chiaro azzurro, la luna a metà si sta dissolvendo nei suoi crateri già pieni di cielo. Si sono rialzati nella loro gloria I ciclamini bianchi, storditi dal vento. Mi arriva la voce di due gabbiani, dalle grandi ali, che fanno due chiacchiere, intrecciando il volo, sopra i tetti. Si sono alzati gli steli del rosmarino e si è allungata ed allargata la capigliatura verde della Camelia. È ripreso, in sordina Il canto degli uccellini, che dalla fronda scendono, svolazzando, a cercare a terra il loro cibo. Ho lasciato sul tavolo la tovaglia di un caldo rosso ciliegia, con la cornice verde ed oro disegnata a stelle rosse di Natale, di caprifoglio e vischio; di bacche rosse e dorate e grappoli a tre di fiori bianchi a cinque petali, con foglie sfumate in verde tenero e pistilli in verde scuro. È una tovaglia nuova, che accarezzano con gioia i miei occhi, un po' sgargiante forse, per il mondo in grigio, ma così viva! Abbraccio con gratitudine chi l'ha pensata! È una tovaglia, che solo a guardarla, mi fa stare bene. Per me, della scala dei colori, Il rosso è il Re.

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