Giovedì 17 febbraio 2005
Oggi sono uscita alle 8.
Come mi piace
questo freddo,
sano,
che fa lacrimare
gli occhi e il naso.
Tre bambini
delle elementari
ciaccolano
come rondini,
salendo sull'auto
che li porta a scuola.
Spio le gemme
delle piante spoglie,
come l'amato
spia l'amata,
per la gioia
di vedere spuntare le foglie.
Tre lunghi gambi,
due rose rosa
ed una rossa,
sul tavolino di onice verde,
marmorizzato,
vicino al divano
di pelle nera,
con cuscini,
rossi e verdi.
Ha allungato l'edera
Il suo abbraccio
al tronco.
La riga in fiore,
di primule e ciclamini,
accende il grigio
del marciapiede.
Si è aperta la rosa
rosa, sul tavolo,
ed il bocciolo,
che era un triangolo panciuto,
macchiato di rosso,
scoprendo
i suoi pistilli di sole
sulla goccia verde
del cuore.
Mi dona il suo profumo,
se mi accosto ai petali,
o all'alba, quando,
nella notte,
riempie la stanza
del suo respiro odoroso.