2 dicembre 2004
2.12.2004
Il vento, ad ondate,
di questa notte,
ha solo asciugato
i muri delle case.
Una lastra di nubi,
come latte cagliato,
sta immobile,
a nascondere le stelle.
Le foglie sferzate,
girate, capovolte,
mostrano l’altra faccia.
La biancheria stesa
si arrotola sulla corda.
Tutte le finestre
hanno i vetri chiusi
od appannati.
Amo il tuo silenzio,
caro inverno!
Quando più nessuno
si affaccia ai balconi aperti,
o si sporge sui poggioli,
e tante voci, ti allontanano,
per sentirsi dire, a sé stessi,
una infinità di parole inutili
e banali.
Dove niente e nessuno
li aiuta a diventaremigliori:
“Fatti non foste
a viver come bruti,
ma per seguir
virtute e canoscenza”