31 ottobre 2004
31 . 10 . 2004
Sono le tre
di una domenica di autunno.
Alla luce sulla strada
batte la pioggia
scurendo il selciato.
Il cielo
è una tavola uniforme
di grigio
come una pesante tenda
mi nasconde le stelle.
Soffia stamane
fratello vento
le sue canzoni
frusciando col tono
delle foglie capovolte.
E con l’altro tono
più cupo e sommesso
di chi viene da lontano
un poco brontolando
come un vecchio.
Grazie di esserci
fratello vento.
Avanzi
in una serie di folate
sempre più ardite.
Impetuoso
tanto simile al mio
sentimento !
Poi taci
e per te
parla lo scroscio
violento
delle ramate d’acqua
versate dal cielo
per la sete della terra
delle piante
e degli uomini.
Caro fratello vento
che bussi alla finestra
ed entri dalle fessure
con la tua freschezza.
Grazie, perché ci sei.