La mia gioia
LA MIA GIOIA
La mia gioia,
d’ogni giorno,
densa d’amore,
come la panna,
come la maionese,
che esce compatta,
dal tubetto.
La gioia dei miei amori.
La gioia di sorridere
ai folletti
dagli alti cappucci,
rossi e verdi,
che occhieggiano,
sul lato a triangolo
fra i rami e le foglie,
della pianta,
bagnata dalla luce
della finestra.
La gioia d’ aver sostituito
l’angolo giardino,
con la colonna bianca
decorata
e sopra una voluminosa
pianta, gonfia d’edera.
Sorvegliata dal vaso,
di pittura ellenica,
che porta un ulivo
ed un ramo d’edera,
imbrillantata d’argento,
aggiustati all’orientale.
La scultura di donna
ora trionfa,
davanti lo specchio,
alzata sul comò,
in tutto il suo splendore,
con al polso un bracciale
di cristalli swaroski.
Sparisce,
al confronto,
con la sua grazia,
ogni vetrina,
di gioielliere.
Signore,
quant’è bella per me,
la vita,
di fare,
disfare,
e rifare,
ogni stanza nuova,
variandola con
l’immaginazione,
senza spendere.
La sensazione
del benessere di me,
di ogni momento che vivo,
grazie al panìco,
della mia irrinunciabile solitudine,
negli spazi profondi,
del mio prezioso silenzio!