12 novembre 2004

12 NOVEMBRE 2004


E’ bello indugiare

sotto il piumino

di penne d’oca,

nel buio della stanza.


E tu

fratello vento

in successive,

alte onde,

vieni e ritorni

sfiorandomi

il polso scoperto.

Gemono le strisce

delle tapparelle

urtandosi l’una l’altra.


Come da velo d’onice

brillante

fasciata è

la cerulea volta  

e di puro azzurro.


Un passo

del cielo del Polo

è sdrucciolato

al Golfo.


Sono torte e piegate

le fronde degli alberi

dai tronchi asciugati.


Ma non c’è foglia

che si stacchi

e cada.

Nell’impari lotta

fra le foglie e il vento.


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