Domenica 13 maggio 2007
DOMENICA 13 MAGGIO 2007
Tendo l’udito,
al sottovoce,
di trilli e gorgheggi
che si espande,
per lo libero cielo,
da fogliame a fogliame,
da chioma d’albero a cespuglio,
che scorre melodioso,
fra l’erba alta
ed i cornicioni dei palazzi,
le cinque al mattino.
Già ha iniziato,
ad allentare la presa,
l’oscurità della notte,
avanti svanire.
Rivelando un cielo coperto,
da una vasta macchia,
di spessa nebbia,
incollata,
dove stan le nubi.
ristagnante d’umido.
Quale una carta assorbente,
ad ogni profumo,
che dal verde sale.