Giovedì 17 luglio 2008
GIOVEDI 17 LUGLIO 2008
Luglio,
ha già passato,
più di metà del
“ cammin di sua vita”.
Respirando,
l’aria calda del Cielo,
ha il fiato corto,
dell’età avanzata.
Sale dal mare,
l’azzurro intenso,
in quell’interludio,
che è notte,
e non è già più notte,
spingendo ad est
e a nord una larga,
ma smembrata,
nuvolona bianca,
che pare
aver dentro accesa,
una lucetta a basso voltaggio
rosa.
Oh !
alla luce del lampione,
distingui,
solo il contorno alle cose !
La stella del mattino,
stamane,
è già salita,
altissima,
e pulsa lontana
che pare una stellina.
L’aria sa di polvere.
Oh!
Care foglie,
un filo di ruggine
vi ricama i contorni,
macchiandovi la veste,
ora qua, ora là,
come una tazzina di caffè
scontrata malamente.
Bigio è il cielo,
di quel bianco sporco
del mantello della pecora,
avanti la tosatura.
Dal grande oleandro,
si staccano i pelati,
intrecciando un tappeto rosa,
a lato dell’asfalto,
sotto il muraglione.
Quello accanto,
iniziato da poco,
a fiorire,
è in ritardo.
I gerani
sui poggioli,
invece, stanno sempre là,
affacciati fra la ringhiera,
rossi,
come lanterne accese.