Intorno le tredici

 Intorno le tredici


Intorno le  tredici,

riverberava

la luce del giorno,

fattasi   rosa.


Alle  17,

si respiravano

i sudori

dell’afa umida.


Alle 19,

una siepe densa ,

di nebbia,

era calata sulle alture,

come sabbia,

grigio scuro,bagnata,


Il primo tuono

Ha riempito d’eco,

lo spazio,

poi un altro,

e la pioggia battente

come il velo sul viso

di una sposa.


Quanto amo,

questa voce !

Sui tetti a terrazza,

sull’edera che striscia

sul terreno,

sull’asfalto,

sugli ombrelli aperti,

sulle  abbondanti chiome

arboree ,

per poi correre

per i rami ed i tronchi,

e sgocciolare dalle

foglie  inzuppate .

Se potessi fermare

ogni altro  rumore !


O ,selezionarli, per ascoltare

solo la voce,

della burrasca,

nella sua  bellezza arcaica.


Degli uccellini,

il  cinguettìo,

prima è calato,

poi si è spento.

Stanno accovacciati

su un tubo,

sotto un poggiolo,

con le penne umide.


Mi affascinano

i temporali,

a sorpresa,

che si scatenano

in scrosci improvvisi,

e t’inseguono,

mentre corri

a  riparo,

sotto i  portici.


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