Sabato 26 maggio 2006
SABATO 26 MAGGIO 2006
Quant’è bello,
che il vissuto,
viva con me !
Che in me,
veda lo splendore,
dei boschi
che ho contemplato.
E nei miei occhi,
sia rimasto vivo,
gorgogliante,
trasparente e fresco,
sotto il ponte di tronchi,
e dalle rive,
fra l’erba verde,
che si piega,
il ruscelletto.
Come il sole,
brilla,
le foglioline dell’ulivo,
stagliato contro
il cielo azzurro.
Con me,
il silenzio,
della lenta nevicata,
che fa coperta agli alberi.
In me,
il Silenzio,
del Convento,
di mattoni rossi.
Il leccio di Francesco.
Con me,
le stalattiti
della galaverna,
sui rami brillanti.
Con me,
i fili d’erba,
diamantati all’alba,
dalla rugiada.
Nel mio odorato,
il profumo dei glicini,
della rosa, e del gelsomino.
L’aroma dei limoni,
degli aranci, del bergamotto.
Il diffondersi etereo della mimosa,
e delle piante dei fichi.
Il buon profumo del fieno,
quello dell’erba tagliata.
Dei funghi
e delle pinete,
della ginestra,
il timo.
Il profumo dei meli,
in campagna,
e delle prugne d’oro d’agosto,
dalla faccetta rossa.
Quello del basilico,
e del prezzemolo,
dell’alloro.
Con me,
il geco,
verde ed ingrigito,
con me,
il pastore tedesco
dei giorni giovani,
con me,
i tre rospetti,
che alle ombre della sera,
traversano il cortile.
E la famigliola di cinghiali,
in fila,
passare,
in mezzo al campo,
come s’alza la luna,
dal granoturco alto.